MATERNITÀ E LAVORO FEMMINILE: STEREOTIPI E NUOVI PARADIGMI
La neo mamme da problema a opportunità per le aziende.
Il 26 novembre scorso, presso la sala funzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma, si è svolto il convegno “Maternità e lavoro femminile. Stereotipi e nuovi paradigmi”.
Obiettivo del convegno non soltanto investigare lo stato attuale dell’occupazione femminile ed ipotizzare i possibili scenari futuri ma stimolare una nuova cultura della maternità. Molti e interessanti i contributi dei partecipanti, dagli attori istituzionali ai rappresentanti del mondo delle imprese e dei servizi.
Ancora oggi per la maggior parte delle aziende, la maternità rappresenta soprattutto un problema da gestire, determinato dalla concreta assenza, anche se per un periodo di tempo limitato, della lavoratrice. A questa visione si accompagna spesso un sentimento di sofferenza nella donna che vive, in prima persona, questa esperienza riguardante il proprio ruolo e la propria identità professionale.
È proprio rispetto a questa concezione negativa della maternità che viene lanciata una sfida, che è prima di tutto culturale: promuovere all'interno delle organizzazioni aziendali un nuovo paradigma della maternità.
Perché non provare a riconoscere che quella che rappresenta l’esperienza più eccezionale ma allo stesso tempo più naturale nella vita di una donna, costituisce un’occasione di crescita personale straordinaria?
Perché non considerare che l’acquisizione delle abilità genitoriali implica il conseguimento di innumerevoli competenze, preziose anche nell’ambito professionale? Come ad esempio sviluppare maggiori abilità relazionali, una leadership più empatica e coinvolgente, una maggiore capacità di delega e una più efficace gestione del tempo?
È proprio questa la tesi innovativa di maam, maternity as a master, proposta da Riccarda Zezzi: è possibile ripensare ai modelli organizzativi attuali a partire proprio dalla maternità, superando gli stereotipi culturali che limitano la crescita delle persone nell'ambito delle organizzazioni e l’evoluzione delle aziende stesse.
Che sia forse arrivato il tempo di un nuovo paradigma della maternità sul lavoro che implichi anche un nuovo modo di intendere la leadership all'interno delle organizzazioni? Ovvero una leadership più generativa e materna?