MAI PIÙ TERRA DEI FUOCHI
I reati contro l’ambiente sono ora perseguibili penalmente.
Dal 29 maggio scorso è entrata in vigore la legge 68/2015, approvata in Senato tra gli applausi, con 170 voti a favore, 20 contrari e 21 astenuti.Se fino a ieri i crimini contro l’ambiente costituivano semplici contravvenzioni e il mancato rispetto di una prescrizione ambientale comportava soltanto una sanzione amministrativa, oggi la nuova legge introduce nel codice penale quattro nuovi reati contro l’ambiente: il delitto di inquinamento ambientale, il delitto di disastro ambientale, il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e il delitto di impedimento del controllo.Con le nuove disposizioni i termini di prescrizione per i reati ambientali sono raddoppiati mentre è prevista una riduzione di due terzi della pena in caso di ravvedimento operoso, cioè nel caso in cui si eviti un ulteriore aggravamento della situazione ambientale e si provveda alla bonifica e al ripristino dello stato dei luoghi inquinati.Per i delitti contro l’ambiente, la legge 68 introduce anche la confisca dei proventi del reato e dei beni utilizzati.Questa legge era attesa da oltre 20 anni, sostenuta da un cartello di 25 associazioni guidate da Legambiente e Libera e rappresenta una conquista di civiltà per il Paese e uno strumento importante per la tutela del nostro patrimonio ambientale.È una legge che favorisce una economia pulita e premia le aziende virtuose.